AIROLA – L’imprenditore Scudieri come un novello Babbo Natale elargisce doni ai suoi operai

Ing. Paolo Scudieri

Ing. Paolo Scudieri

Avevano guardato lontano i politici degli anni ’60 quando pensarono all’insediamento industriale ‘Alfacavi’, ma mai avrebbero immaginato che l’area industriale di Airola diventasse poi coprotagonista, in prima serata su Rai 2, insieme ad uno dei più grandi imprenditori italiani, l’ingegnere Paolo Scudieri.

Proprio ad Airola infatti Scudieri, nel marzo del 2013, inaugurò lo stabilimento Adler Plastic – TTA, il più grande insediamento industriale italiano, destinato alla produzione di componenti in fibra di carbonio per l’industria automotive, sorto sulle macerie prima dell’Alfacavi e poi del Polo Tessile.

Imprenditore nel campo dell’automotive e Amministratore delegato dell’Adler Plastic, Gruppo internazionale, nato nel lontano 1956, l’ingegnere di Ottaviano (NA) è stato protagonista, dell’ultima puntata trasmessa l’8 febbraio scorso, della trasmissione Boss in Incognito 3 condotta da Flavio Insinna(subentrato a Costantino Della Gherardesca), in onda sulla seconda rete nazionale.

Anche se della cittadina di Airola, quasi la territorialità non esistesse, poco o niente si è potuto ammirare attraverso le riprese, tranne qualche sporadica scritta, si è potuta invece apprezzare la generosità di Scudieri nell’elargire contratti a tempo indeterminato, autovetture e viaggi agli operai, certi che la troupe che li riprendeva era impegnata nella realizzazione di un talent show dedicato al mondo del lavoro.

Solo uno dei quattro operai purtroppo non ha ricevuto nessun premio, in quanto, nell’incontro finale a sorpresa con il Boss ha negato di averlo riconosciuto durante le finte ore di apprendistato che Scudieri, camuffato da giovane operaio, si apprestava a svolgere.

Il programma con le sue vicende umane ha attirato su di sé l’attenzione appassionata di molti telespettatori, auguriamoci tuttavia che per i trecento e più operai dell’ex Polo Tessile di Airola rimasti fuori, questa grande realtà industriale non resti solo una bella fiction.

ETTORE RUGGIERO

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