Airola. La Bellezza della Santissima Annunziata in una Brochure Illustrata

La Chiesa della Santissima Annunziata, uno dei principali luoghi di culto della Valle Caudina, fu edificata nel 1562 sui resti di un preesistente edificio sacro del XV secolo. La facciata in travertino, realizzata nel 1780 su disegno del Regio Architetto Domenico Brunelli, richiama lo stile neoclassico della scuola vanvitelliana ed è ornata dalle statue allegoriche della Fede e della Speranza, completate nel 1786.

Il campanile, costruito nel 1755 in travertino e mattoni, raggiunge i 40 metri d’altezza, l’opera fu realizzata su progetto del Regio Ingegnere Felice Bottiglieri.

L’interno della Chiesa

L’interno, a croce latina e con struttura basilicale, è suddiviso in tre navate mediante archi su pilastri con colonne addossate. I 14 altari che completano le due navate laterali e i bracci del transetto creano delle cappelle ad arcosolio con l’altare addossato.

L’altare maggiore, risalente al 1704, è opera degli scultori carraresi Pietro e Bartolomeo Ghetti, alle sue spalle si trova un elegante coro ligneo in noce, con 26 sedute, che occupa interamente la parete absidale. Il pulpito, in legno intagliato, è stato realizzato nel 1748 dall’artista locale Lorenzo Montella.

Degno di nota è il pavimento in marmi policromi, con motivi floreali e stellari, completato nel 1736.

Il soffitto ligneo a cassettoni, risalente al 1622, ospita tre pregevoli tele a olio di Paolo Finoglia (ca. 1630), raffiguranti: l’“Annunciazione”, l’“Immacolata Concezione” e la “Sposa dei Cantici Sacri”. La cantoria, situata in controfacciata, accoglie un organo costruito nel 1679 dall’organaro ravennate Andrea Bassi.

La chiesa è stata dichiarata Monumento Nazionale nel 1903.

Opere d’arte e testimonianze storiche

Abside ignoto pittore napoletano “Annunciazione”, dipinto su tavola, sec. XV

Tra le opere più antiche si conserva, nella parete di fondo dell’abside, una tavola del XV secolo raffigurante l’“Annunciazione”, attribuita a un ignoto pittore napoletano.

Nel 1992, la rimozione del dipinto La “Natività della Vergine” (1583) di Teodoro D’Errico, originariamente collocato nella prima cappella della navata sinistra, oggi conservato nell’ufficio parrocchiale, ha portato alla luce un affresco del 1593 attribuito a Belisario Corenzio, raffigurante la “Vergine col Bambino e i Santi Giovanni Battista e Pietro”. Proseguendo lungo la navata sinistra si incontra una tela realizzata dal pittore campano Giuseppe Marullo (XVII secolo) raffigurante l’”Incoronazione della Vergine Immacolata con San Gaetano da Thiene e Sant’Andrea Avellino“. Continuando, si può ammirare la “Madonna del Carmelo con il Bambino, adorata da due santi carmelitani”, il dipinto è opera di un autore anonimo attivo in Campania nel XVIII secolo. All’interno del paliotto dell’altare che ospita quest’opera, sono conservate, in una teca d’argento, alcune reliquie ossee attribuite a Sant’Angelo Carmelitano da Liicata e ai Santi Festo, Fedele e Costanzo martiri. Le reliquie sono state ritrovate nel 2019, all’interno di un armadio della sagrestia, dal parroco don Liberato Maglione.

Sopra l’altare, sulla sinistra del transetto, è collocata una tavola raffigurante l’“Ascensione di Cristo”, attribuita a Gaspar Hovic e databile al XVI secolo.

Nella seconda cappella del transetto sinistro, conosciuta come cappella dell’Epifania, si conserva la tavola con l’“Adorazione dei Magi”, firmata da Pietro Negroni e datata 1558.

Navata destra, quinto altare, ignoto pittore campano, “San Francesco di Paola”, olio su tela, sec. XVIII

Sul primo altare della navata destra è esposto un dipinto che raffigura “San Ignazio di Loyola e San Francesco Saverio”, eseguito da Giacomo del Pò all’inizio del XVIII secolo. Subito dopo si incontra una suggestiva scultura del “Cristo in Croce”, impreziosita da eleganti decorazioni arabesche. Nella terza cappella della navata destra è possibile ammirare una tela raffigurante la “Madonna col Bambino, Sant’Antonio Abate e San Sebastiano martiri”, attribuita a un pittore anonimo campano del XVIII secolo. A seguire, un’altra tela – anch’essa di autore ignoto e risalente allo stesso secolo – rappresenta la “Natività della Vergine”. Nella quinta cappella è custodita una tela con “San Francesco di Paola”, opera di un anonimo pittore campano del XVIII secolo.

Nella quarta cappella del transetto, si trova la tavola con l’“Assunzione della Vergine”, firmata da Francesco Curia e datata 1602. Sulla parete di fondo della terza cappella del transetto destro, si può ammirare una tela raffigurante la “Madonna col Bambino, accompagnata da Sant’Antonio da Padova e San Francesco d’Assisi”. L’opera, realizzata tra il 1602 e il 1608, è attribuita a Teodoro D’Errico e al figlio Giovan Luca.

Nella chiesa si conserva l’originale statua ottocentesca di San Giorgio Martire, patrono di Airola.

La Sagrestia

La sagrestia risale al 1727, la volta è decorata con l’affresco “Assunzione della Vergine” di Francesco De Mura, ricollocato nel 2013 dopo il restauro. L’affresco si compone di due scene: nella prima, la Vergine assunta al cielo tra gli angeli; nella seconda, gli Apostoli contemplano il prodigio con stupore.

Sull’altare maggiore della sagrestia è collocata la tela del “Compianto sul Cristo Morto”, anch’essa di Francesco De Mura, restaurata nel 2010 grazie a un progetto dell’Associazione Culturale Italiana di New York.

Alle pareti laterali si trovano due imponenti cassettoni in noce, realizzati nel 1729 da Agostino Montella.

Devozione e tradizioni

San Giorgio Martire – 23 Aprile

Maria SS. Addolorata – 15 Settembre

Santa Maria GGoretti – 6 Luglio

Orari delle Sante Messe

Feriali: ore 07:00 / 18:00

Festivi: ore 09:30 / 11:30 / 18:00

Parroco: Don Liberato Maglione

Sede delle Parrocchie riunite di San Giorgio e Lorenzo martiri

Testi a cura di: Ettore Ruggiero

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