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Airola. Fervono i preparativi per la “Cavalcata dei Magi”
AIROLA. Celebrazioni in onore di Maria SS. Addolorata – Un Successo di Partecipazione e Devozione
AIROLA – CHIESA DEL CARMINE: CAMBIARE IL DESTINO CON LA FORZA DELLA COMUNITÀ
Il Monastero dei Verginiani e la Chiesa di Santa Maria della Misericordia, olio su tela, cm. 40 x 50, Airola
Il dipinto presenta lo stato attuale del complesso monastico costruito nel 1608 dai monaci Benedettini di Montevergine, con al centro la suggestiva chiesa dedicata a Santa Maria della Misericordia, nota comunemente come del Carmine. Oggi, l’ala sud del monastero ospita la stazione dei carabinieri, mentre sul lato nord troviamo gli uffici comunali e una scuola professionale.
Nel dipinto, la Chiesa del Carmine è il fulcro, con due nicchie ai lati dell’ingresso che accolgono due statue in marmo risalenti al 1765, raffiguranti San Benedetto da Norcia e San Guglielmo da Vercelli.
L’opera è caratterizzata da una cura meticolosa dei dettagli: i colori giallo, arancione e bianco sulle mura esterne creano un’armonia vibrante e contribuiscono a valorizzare il patrimonio culturale, nonostante lo stato di degrado del timpano triangolare della Chiesa reso in maniera quasi fotografica dall’autore.
Attraverso l’uso sapiente del colore ad olio, l’artista infonde alla struttura una forza espressiva straordinaria, grazie alla relazione dinamica tra volumi e colori che diventano veri protagonisti dell’opera. La pittura trasmette così non solo la bellezza intrinseca dell’edificio, ma anche il suo carattere storico e la sua complessa vita contemporanea, rendendo l’opera un ritratto vivo e coinvolgente del passato e del presente di questo luogo iconico.
Ettore RUGGIERO
Tratto da: “L’Arte della Fede – I Tesori Religiosi di Airola” (Artista, Domenico Ruggiero)
Chiesa di San Giovanni Battista ai Portisi, olio su tela, cm. 40 x 40, Airola
Il dipinto evoca un’atmosfera malinconica ma al contempo affascinante che avvolge la suggestiva Chiesa di San Giovanni ai Portisi, collocata nella pittoresca piazzetta omonima. Tale rappresentazione trasmette una profonda suggestione emotiva, invitando lo spettatore a immergersi nelle atmosfere dense di storia che circondano questo luogo sacro.
L’artista cattura l’immagine subito dopo una giornata di pioggia, quando la luce, filtrata dalle nuvole, ammorbidisce i contrasti e accentua le sfumature delle ombre, contribuendo così a creare un’atmosfera delicata e morbida.
Domenico Ruggiero mette in risalto le linee aggraziate della facciata della chiesa, simili a quelle di altre chiese ad Airola, attraverso l’uso di colori tenui e dei riflessi della strada, che diventano un elemento straordinario di composizione pittorica.
La combinazione sinergica di luce, colore e dettagli, sapientemente resa dall’artista, trasforma l’opera in un ritratto straordinariamente suggestivo di questo luogo incantato. Grazie alla Sua abilità nel catturare con precisione ogni sfumatura luminosa e cromatica, nonché ogni piccolo dettaglio architettonico, l’artista restituisce al fruitore un’immersione completa nell’atmosfera magica e vibrante del contesto ritratto, regalando un’esperienza visiva ricca di emozioni e suggestioni.
Ettore RUGGIERO
Tratto da: “L’Arte della Fede – I Tesori Religiosi di Airola” (Artista, Domenico Ruggiero)
Chiesa e Monastero Regina Coeli, olio su tela, cm. 50 x 30, Airola
La Chiesa e il Monastero di Regina Coeli sono raffigurati con straordinaria abilità artistica, grazie all’impiego di una tavolozza luminosa l’osservatore è guidato in un affascinante viaggio attraverso l’architettura e la storia del luogo ritratto.
L’artista dimostra un’attenzione particolare verso gli stucchi che adornano la facciata della Chiesa, mettendo in risalto le due alte paraste coronate da capitelli di stile corinzio che, unite, conferiscono un’imponente verticalità all’intero prospetto. Questa minuziosa cura dei dettagli non solo evidenzia la maestria artistica dell’autore, ma anche il desiderio di enfatizzare gli elementi architettonici che conferiscono alla struttura una presenza imponente.
La pittura elegante, i colori chiari e i dettagli degli stucchi, eseguiti con cura, conferiscono all’opera un aspetto solenne. Il colore, filtrando attraverso la luce, riesce a trasmettere emozioni e sentimenti che toccano direttamente l’anima e il cuore dell’osservatore.
L’uso sapiente della luce e dei colori da parte di Ruggiero crea un’atmosfera magica e avvolgente che fa emergere la bellezza e la spiritualità dell’edificio sacro.
Questo dipinto diventa quindi non solo un ritratto artistico della Chiesa e del Monastero di Regina Coeli, ma anche un veicolo per comunicare e condividere le profonde sensazioni e l’esperienza spirituale che l’autore ha vissuto durante la sua creazione.
Ettore RUGGIERO
Tratto da: “L’Arte della Fede – I Tesori Religiosi di Airola” (Artista, Domenico Ruggiero)
Chiesa di San Giorgio Martire, olio su tela, cm. 40 x 50, Airola
Il dipinto prende ispirazione da una cartolina in bianco e nero degli anni ’50 raffigurante la Chiesa Madre di San Giorgio Martire al centro della piazza Vincenzo Lombardi.
Questa creazione artistica evoca memorie intrise di nostalgia di una piazza che in passato incarnava il fulcro vitale della vita politica e amministrativa della città, un luogo dove le vicende storiche si intrecciavano con le esperienze quotidiane dei suoi abitanti, lasciando un’impronta indelebile nella memoria collettiva.
L’osservazione dell’opera d’arte trasporta lo spettatore in un viaggio nel passato, mentre l’autore, con una meticolosa precisione, impiega combinazioni calibrate di bianco e nero per creare un’atmosfera che evoca vividamente le sfumature della memoria storica.
Senza la distrazione del colore, Domenico Ruggiero può concentrarsi interamente sul soggetto e sulle sensazioni evocate, creando una composizione raffinata che bilancia abilmente realtà e immaginazione.
La pittura morbida e le sfumature delicate del bianco consentono all’osservatore di provare intense emozioni che emergono senza la necessità dei colori.
In questo modo, il dipinto riesce a catturare l’essenza e l’atmosfera del passato, trasmettendo una profonda connessione emotiva che supera il semplice utilizzo del colore. L’opera diventa un veicolo attraverso il quale lo spettatore può immergersi completamente nell’epoca rievocata, sentendosi coinvolto emotivamente e intrappolato nella magia dell’interpretazione artistica.
Ettore RUGGIERO
Tratto da: “L’Arte della Fede – I Tesori Religiosi di Airola” (Artista, Domenico Ruggiero)
Chiesa dell’Immacolata Concezione, olio su tela, cm. 30 x 40, Airola
Nel dipinto l’artista fa risaltare l’edificio sacro della chiesa dell’Immacolata Concezione, una struttura dalla semplice eleganza, costruita nella seconda metà del 1500.
La facciata della chiesa emerge magnificamente dalla limpidezza del cielo notturno regalando allo spettatore emozioni e sensazioni piacevoli; nell’opera, si percepisce la volontà dell’artista di sperimentare nuove soluzioni pittoriche.
Per Domenico Ruggiero, la Chiesa dell’Immacolata Concezione si presenta come l’opportunità ideale per immergersi nell’esplorazione della pittura notturna e per mettere in pratica sofisticati accordi cromatici. In questo contesto sacro e suggestivo, egli trova la cornice perfetta per dare vita alla Sua visione artistica, sperimentando, con la luce e le ombre della notte, composizioni cromatiche di grande raffinatezza e suggestione emotiva.
Il dipinto si basa principalmente sul contrasto tra il blu scuro della notte e il giallo luminoso della Chiesa, creando un’atmosfera suggestiva. Questa scelta cromatica non solo mette in risalto la bellezza dell’edificio sacro, ma anche l’abilità dell’artista nel manipolare la luce e il colore per trasmettere emozioni e stimolare l’immaginazione dello spettatore.
Grazie alla sua resa pittorica graziosa e vivace, l’artista riesce a conferire a una facciata così semplice, priva di particolari artistici di rilievo, un’aura di ricchezza e grazia, trasmettendo al contempo un senso di eleganza e sofisticatezza che altrimenti sarebbe sfuggito all’osservatore.
Ettore RUGGIERO
Tratto da: “L’Arte della Fede – I Tesori Religiosi di Airola” (Artista, Domenico Ruggiero)
Chiesa di San Michele Arcangelo a Serpentara, olio su tela, cm. 40 x 50, Airola
Il dipinto è pervaso da una luminosità che trasmette luce e colore in tutta la tela, creando un’atmosfera serena e delicata.
La scelta cromatica, raffinata e sofisticata, svolge un ruolo determinante nel conferire all’opera un’estrema realisticità, quasi fotografica, in cui la profondità prospettica rispecchia lo sguardo attento e amorevole dell’artista sulla realtà circostante.
La scelta accurata dei colori e la loro disposizione contribuiscono a creare un’illusione di profondità e tridimensionalità, permettendo allo spettatore di immergersi completamente nella scena rappresentata. Questa cura dei dettagli e questa precisione nella resa cromatica rivelano l’abilità e la sensibilità di Domenico Ruggiero nel cogliere e interpretare la bellezza e la complessità del mondo che lo circonda; ed è proprio in questa profonda consapevolezza della realtà che lo circonda che risiede la modernità della Sua arte.
Nell’opera la pennellata diventa ampia, densa ed avvolgente, trasmettendo la profonda conoscenza e l’amore dell’artista per il soggetto dipinto.
La semplicità della rappresentazione architettonica della chiesa di San Michele, arricchita da accenti di colore discreti ma armoniosi, suggerisce un’interpretazione pacata e contemplativa dell’edificio sacro. Pur mancando di decorazioni o dettagli elaborati, la pittura riesce a trasmettere un senso di spiritualità e sacralità, invitando lo spettatore a immergersi nell’atmosfera quieta della piccola piazza dove sorge la chiesa.
Ettore RUGGIERO
Tratto da: “L’Arte della Fede – I Tesori Religiosi di Airola” (Artista, Domenico Ruggiero)
Santuario di Maria SS. Addolorata, olio su tela, cm. 35 x 50, Airola
Il Santuario di Maria SS. dell’Addolorata rappresenta uno dei più antichi complessi ecclesiali della zona caudina, situato nella parte settentrionale della collina di Monteoliveto, nelle vicinanze del Castello, nella zona conosciuta come “Ariella“.
Il dipinto mostra l’edificio religioso subito dopo i lavori di ristrutturazione e pulizia conclusisi nel febbraio del 2008. Le pennellate dense lasciate sulla tela hanno restituito i colori caldi e vivaci che il tempo aveva sbiadito.
L’artista ha sapientemente reso i riflessi del cielo e le ombre degli alberi, permettendo all’osservatore di percepire l’armonia della natura e l’ambiente verde che circonda l’intera struttura sacra.
Il colore giallo e le cornici bianche mettono in risalto non solo gli archi di stile gotico, ma anche l’incantevole “Deposizione” in ceramica che si trova nell’arco centrale a sesto acuto. Questo dettaglio artistico aggiunge un ulteriore tocco di bellezza e spiritualità al dipinto.
Nell’opera, si percepisce un senso di pace e conforto, come se il santuario offrisse rifugio e consolazione a coloro che cercano conforto spirituale e protezione. L’atmosfera di sacralità e contemplazione avvolge lo spettatore, invitandolo a immergersi nell’atmosfera mistica e contemplativa del luogo sacro.
Ettore RUGGIERO
Tratto da: “L’Arte della Fede – I Tesori Religiosi di Airola” (Artista, Domenico Ruggiero)
Chiesa di San Gabriele Arcangelo, olio su tela, cm. 50 x 40, Airola
L’opera cattura magnificamente l’atmosfera suggestiva della Chiesa di San Gabriele posta sulla collina di Monteoliveto.
La luce soffusa e la penombra creano un’atmosfera misteriosa e suggestiva, mettendo in risalto i dettagli della maestosa struttura neoclassica della chiesa.
La potente struttura della facciata, con il monumentale campanile, emerge con forza grazie all’utilizzo sapiente dei massicci blocchi squadrati di travertino, che emergono con una presenza robusta e vigorosa, contrastando con il caldo e intenso colore rosso del mattone circostante.
L’intera costruzione si mostra imponente e accuratamente articolata, ogni elemento contribuisce alla sua grandiosità e al suo equilibrio architettonico; ogni dettaglio è stato attentamente realizzato dall’artista con maestria e dedizione, conferendo alla chiesa una ricchezza e una profondità estetica che catturano l’occhio e l’immaginazione dello spettatore.
Il dipinto mette in risalto anche il “Campanone”, la grande campana di bronzo che è un’icona per gli abitanti di Airola. La campana emerge dal nero profondo, sottolineando il suo enorme peso di dodici quintali e mezzo, fuori dalla norma, eppure parte integrante dell’identità e della storia della chiesa e della comunità circostante.
Ettore RUGGIERO
Tratto da: “L’Arte della Fede – I Tesori Religiosi di Airola” (Artista, Domenico Ruggiero)
Chiesa di San Carlo, olio su tela, cm. 50 x 40, Airola
L’artista dipinge un’immagine vivida della Chiesa di San Carlo Borromeo, dominante nel dipinto contro uno sfondo di cielo blu scuro. Domenico Ruggiero mette ben in evidenza, con la sua tecnica pittorica, l’insieme architettonico con le due snelle colonne corinzie poggiate su alti basamenti che sorreggono il timpano di forma triangolare.
Il dipinto è realizzato con pennellate delicate che mettono in luce la struttura architettonica e i suoi chiaroscuri.
Nel cuore della facciata si innalza un imponente portale in pietra calcarea, adornato nella parte superiore da una raffinata nicchia che ospita l’effigie in ceramica di San Carlo Borromeo. Questo prezioso dettaglio aggiunge un profondo senso di spiritualità e significato alla composizione, evocando la presenza e la protezione del Santo. L’immagine di San Carlo Borromeo, resa con cura e dettaglio, irradia un’aura di santità e guida spirituale, invitando i fedeli a rivolgere le proprie preghiere e suppliche al cielo.
In primo piano si erge un maestoso cancello in ferro battuto che conferisce un senso di nobiltà e sicurezza all’intera struttura.
Oggi, purtroppo, la Chiesa è chiusa a causa di infiltrazioni di acqua, questo riempie di malinconia l’animo di ogni cittadino, ma non riesce a cancellare la bellezza e il fascino maestoso della Chiesa di San Carlo Borromeo che dà il nome alla piazza che la ospita.
Ettore RUGGIERO
Tratto da: “L’Arte della Fede – I Tesori Religiosi di Airola” (Artista, Domenico Ruggiero)
Chiesa della SS. Annunziata, olio su tela, cm. 60 x 50, Airola
Il dipinto evoca un’immagine vivida e suggestiva della Chiesa della SS. Annunziata, un gioiello artistico della Campania. L’elegante e imponente costruzione della chiesa si staglia con maestosità contro il cielo, mentre il portico e la facciata, completati nel 1786, aggiungono un tocco di raffinatezza e grandezza.
In questa istantanea l’arte è emozione ancor prima di esecuzione; il campanile, i cui lavori di manutenzione e di riqualificazione sono stati completati di recente, troneggia come un gioiello luccicante.
La magia che traspare da quest’opera è dovuta alla luce e all’uso del colore puro e potente del bianco e dell’oro che regalano sensazioni e atmosfere di grande impatto emotivo.
Domenico Ruggiero riesce a dare all’opera un’atmosfera di grande equilibrio in cui traspare pacatezza e serenità. La precisione e la cura con cui l’artista ha dipinto ogni dettaglio della chiesa, dalle decorazioni della facciata alle sfumature dei colori, sono un omaggio alla sua bellezza e importanza storica.
La Chiesa della SS. Annunziata è stata dichiarata Monumento Nazionale nel 1903, e questo dipinto è una testimonianza eloquente della sua grandezza e della sua importanza culturale. Attraverso la sua opera, l’artista ci invita a contemplare e ad ammirare questo tesoro artistico della Campania, un luogo dove la storia e la spiritualità si fondono in un’unica visione di bellezza eterna.
Ettore RUGGIERO
Tratto da: “L’Arte della Fede – I Tesori Religiosi di Airola” (Artista, Domenico Ruggiero)
Chiesa e Convento francescano della “SS. Concezione”, olio su tela, cm. 50 x 40, Airola
Il dipinto è un omaggio alla Chiesa e al Convento francescano della “SS. Concezione“, popolarmente conosciuto con il nome di San Pasquale Baylon, unluogo sacro del Settecento che l’artista ha frequentato sin da piccolo. A tale luogo l’autore continua a dare amorevolmente il suo contributo attraverso l’Associazione “San Pasquale”, di cui è Presidente.
Attraverso la magia della pittura, l’artista ha catturato l’essenza e la maestosità della struttura religiosa, trasmettendo la sua bellezza e la sua importanza per la comunità locale.
Il dipinto si caratterizza per i forti contrasti luminosi e per un’atmosfera limpidissima, Ruggiero è riuscito a tradurre in pittura l’emozione suscitata da un’opera secolare che custodisce la memoria di secoli di fede, tramandata di generazione in generazione, legata al culto di San Pasquale Baylon che viene riportato sulla tela, in adorazione del Sacramento, in alto a sinistra.
Il dipinto è un invito a esplorare la ricchezza architettonica e artistica della chiesa e del convento, mentre i colori vividi e luminosi evocano un senso di sacralità e serenità. Ogni pennellata è un tributo alla storia e alla spiritualità di questo luogo, invitando lo spettatore a riflettere sulle sue profonde radici nella comunità e sulla sua continua rilevanza nella vita quotidiana.
Ettore RUGGIERO
Tratto da: “L’Arte della Fede – I Tesori Religiosi di Airola” (Artista, Domenico Ruggiero)
L’ARTE DELLA FEDE
“I Tesori religiosi di Airola”
a cura di Ettore Ruggiero
Il percorso artistico dell’amico Domenico Ruggiero è un viaggio straordinario che nasce da una vera passione per l’arte, la quale nel corso del tempo è diventata una parte essenziale della sua esistenza. Attraverso la sua dedizione e il suo impegno costante, Domenico ha trasformato la sua passione in una forma di espressione che lo ha definito come individuo e come artista.
Questa mostra rappresenta un viaggio emozionante e affascinante attraverso le vie, le chiese e i monumenti della suggestiva città caudina, attraverso gli occhi e il pennello dell’artista che ha contribuito a rendere eterna la sua bellezza.
Airola, ricca di storia e tradizione, è un luogo intriso di spiritualità e devozione, la mostra è un omaggio alla ricchezza artistica e culturale della città e offre al pubblico l’opportunità di immergersi nell’atmosfera unica e suggestiva dei suoi luoghi sacri.
Il catalogo raccoglie un’esclusiva collezione di 16 opere d’arte create nel periodo compreso tra gli anni 2020 e 2023; le opere rappresentano un viaggio emozionante attraverso la bellezza e la spiritualità dei tesori religiosi della città di Airola immortalati dagli occhi e dal talento di Ruggiero.
Ciò che colpisce immediatamente nell’opera di questo artista è il Suo senso del dettaglio e la Sua abilità nel rendere la maestosità degli edifici sacri, ogni pennellata sembra essere stata applicata con cura e devozione. L’artista dimostra una padronanza notevole delle tecniche pittoriche, sia nell’uso del colore che nella prospettiva, creando così composizioni che trasmettono un senso di profondità e dimensione.
Attraverso l’uso sapiente della luce e delle ombre, riesce a creare una sensazione di sacralità e serenità che avvolge lo spettatore. Ogni dipinto sembra quasi trasmettere un senso di pace interiore e riflessione, invitando chi lo osserva a contemplare la propria spiritualità.
Dai lavori presentati traspare un amore evidente per il Suo paese natale e le tele acquistano i colori dell’amore con degli arancioni e gialli intensi e con una luce che splende e fa innamorare lo spettatore.
Ruggiero è un attento osservatore, non cerca mai esagerazioni, nelle Sue opere l’effetto viene sempre raggiunto attraverso la realtà stessa.
I suoi raffinati e preziosi dipinti acquistano colore e volume; è un vero e proprio viaggio nella sensibilità artistica dell’autore, ogni quadro è un racconto, un’esplorazione e una ricerca che, attraverso la Sua arte, dà forza e vita a ciò che rappresenta.
Le chiese e gli edifici, di rilevante interesse storico e architettonico, sono riportati sulla tela attraverso l’armonizzazione del colore che evidenzia, ancor di più, la gloria e il vanto di un passato illustre della cittadina di Airola.
Ogni pennellata è un passo verso la comprensione più profonda della storia, della cultura e della spiritualità di Airola, una città che continua a ispirare e incantare coloro che la visitano.
SCUOLA MEDIA “L. VANVITELLI”
L’idea della costruzione di un nuovo edificio scolastico nasce da lontano, al 1955 risale infatti la prima Delibera di Giunta, nella quale, il Sindaco faceva presente l’assoluta necessità di costruire un edificio da destinare esclusivamente al Liceo – Ginnasio ed annessa Scuola Media, pertanto, avvalendosi della Legge 9 agosto 1954 n° 645, inoltrò istanza con relazione tecnica, compilata dall’ing. Lorenzo De Masi, al Ministro della Pubblica Istruzione – Servizio Centrale per l’Edilizia Scolastica, per ottenere i benefici necessari per la costruzione della Scuola[1].
La strada si presentava lunga e tortuosa, uno spiraglio di luce si vide solo quando, nel 1964 fu approvato dalla Giunta Provinciale e vistata dalla Prefettura, il progetto per la costruzione del solo Edificio Scolastico “Scuola Media Unica ex Avviamento”, per la complessiva spesa di lire 169.500.000 e lo stralcio del 1° e 2° lotto dei lavori, per una spesa di lire 65 milioni[2].
I lavori dei primi due lotti, che nel febbraio del ‘66 erano al secondo stato di avanzamento, furono appaltati alla Ditta di Domenico Del Tufo per la spesa di lire 60.653.337, da fronteggiare con un mutuo di 65 milioni di lire concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti[3].
Nel progetto dei primi due lotti unificati fu inserita anche la somma per l’espropriazione del suolo[4], individuato in piazza Annunziata, di proprietà dei coniugi Ciaburri Diego e Pastore Rosina, del sig. Falzarano Francesco e del sig. Tirino Giovanni, già consigliere comunale per la D. C. nella Giunta Romano dal ’56 al ’60 e assessore supplente dal ’60 al ’64.
I lavori del terzo lotto che prevedevano l’impianto di riscaldamento, l’arredamento di sei aule e la gestione tecnica, per una spesa complessiva di lire 35 milioni, furono approvati dalla Giunta Comunale, che agli inizi del ’66, avvalendosi dei benefici della legge 18 dicembre 1964 n. 1358, contrasse un ulteriore mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti[5].
Intanto, nello stesso anno, si apprese da parte dei Ministeri competenti, la notizia di un finanziamento di 15 Milioni di lire per la Scuola Media di Airola, previsti dalla legge 874 del 13 luglio 1965[6].
Nel mese di luglio 1966 nuove esigenze, determinate dall’incremento della Scuola, resero necessarie la sostituzione dell’antiquata suppellettile, che proveniva dalla vecchia cessata Scuola di Avviamento Agrario. Alla Ditta artigianale Pasquale Ferrara di Airola, come già in precedenza, fu ordinato di lavorare e fornire periodicamente congrue quantità di banchi di tipo ministeriale, monoposto con relativa sedia, il tutto confezionato in legno adatto e tubatura in acciaio per le strutture portanti, al prezzo per ogni complesso (banco e sedia) di lire 10.000; nella Delibera si legge: “La Ditta Ferrara, l’unica attrezzata sul posto per simili lavori e di fronte a Ditte forestieri ha offerto e offre sempre bontà di merce ed economia di prezzi, e d’altro canto ha meritato ogni preferenza, in quanto coopera attivamente a sollevare l’economia locale e la disoccupazione”[7].
Al 1969 risalgono i lavori del quarto lotto che prevedevano, oltre alle opere murarie realizzate dall’Impresa Domenico Del Tufo, per una spesa di lire 21.320.000, anche l’impianto di riscaldamento aggiudicato alla Ditta Agostino Gamba di Napoli per una spesa di lire 6.522.000[8].
Il progetto generale inerente i lavori di costruzione dell’edificio, in data 25 settembre 1970, fu approvato dalla Giunta Comunale, per una spesa complessiva di lire 269.072.700; tuttavia nel 1972, quando erano in corso i lavori del quinto ed ultimo lotto, affidati alla Ditta Luigi Del Tufo, per una spesa iniziale di 115 milioni, si ritenne meritevole di approvazione, il progetto variativo e suppletivo del Direttore dei lavori, ing. Lorenzo De Masi, in base al quale, l’importo globale dell’opera si elevava da lire 269.072.700 a lire 276.379.700, di conseguenza, la differenza di lire 7.307.000 incise sul quinto lotto che si elevò, in armonia alla perizia variativa, da lire 115 milioni a lire 122.307.000[9].
Nella seduta del 22 giugno 1973, il Consiglio Comunale approvò la richiesta del Preside prof. Sabatino Falzarano, di intitolare il nuovo edificio scolastico a “Luigi Vanvitelli”, pittore e architetto italiano.
Il 13 dicembre dello stesso anno, per volontà di un gruppo di persone, riunitesi in un apposito Comitato[10], presieduto dal dott. Michele Del Viscovo, fu organizzata la giornata Vanvitelliana che prevedeva una serie di significative manifestazioni, prima fra tutte l’inaugurazione della nuova Scuola[11].
Si riporta integralmente il discorso del Sindaco Romano:
“Eccellenze, Signore, Signori,
ho l’ambito onore di aprire con l’inaugurazione di questa Scuola Media le celebrazioni in Airola del grande artista napoletano Luigi Vanvitelli, nel bicentenario della Sua morte; personaggio a noi assai caro per il vivo, perenne ricordo che di Lui abbiamo in una delle Sue più suggestive opere: la vicina Chiesa dell’Annunziata.
Dell’insigne artista vi parlerà, di qui a poco, con la dovuta magistrale competenza, l’Architetto Signora Gaetana Cantone, della Facoltà di Architettura di Napoli. A me non resta che interpretare l’orgoglio di tutti i cittadini di Airola e dell’Amministrazione Comunale che presiedo, nell’onorare l’illustre Maestro intitolandogli questo Istituto, perché le presenti e future generazioni vi trovino quegli insegnamenti indispensabili nell’avventura meravigliosa della vita.
Un particolare saluto augurale rivolgiamo, quindi, in questa sede al valente Prof. Sabatino Falzarano che, nella Sua qualità di Preside, pensoso dell’avvenire dei giovani, solerte regge le sorti di questa nuova Scuola cui, come innanzi detto, è stata data, quale significativa bandiera, il nome del Vanvitelli, anche a testimonianza della gratitudine del popolo di Airola per quanto, del Suo genio, l’artista gli lasciò in preziosa eredità.
Al Comitato promotore, presieduto dal dott. Michele del Viscovo, validamente coadiuvato da tutti i membri del Comitato stesso, vanno il nostro vivo plauso e i più sentiti ringraziamenti. Un saluto riconoscente e ammirazione esprimiamo ai valenti esecutori del Concerto dell’Orchestra da Camera bulgara, diretta dal Maestro Direttore Borislav Ivanov che, in questo stesso pomeriggio si esibiranno per la gioia di tutti noi.
A chiusura di questa mia breve e modesta introduzione alle celebrazioni vanvitelliane di Airola m’è doveroso porgere un grato saluto alle personalità che oggi ci onorano della loro presenza, contribuendo in tal modo alla solennità che le celebrazioni stesse comportano, nella certezza della loro felice riuscita”[12].
[1] Costruzione Edificio Scolastico per il Liceo – Ginnasio Statale con annessa Scuola Media, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 35, 22 settembre 1955.
[2] Costruzione dell’Edificio Scolastico Scuola Media Unica ex Avviamento – Terzo Lotto, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 2, 24 gennaio 1966.
[3] Edificio Scolastico Scuola Media Unica (ex Avviamento) I° e II° lotto unificati – Secondo Stato di Avanzamento, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 10, 4 febbraio 1966.
[4] Pagamento espropriazione suolo Scuola Media (ex avviamento) alla Ditta Tirino Giovanni, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 109, 28 luglio 1967.
[5] Costruzione dell’Edificio Scolastico Scuola Media Unica ex Avviamento – Terzo Lotto, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 2, 24 gennaio 1966.
[6] In tutta la Provincia. Finanziata la costruzione di molti edifici scolastici, “Roma”, 30 gennaio 1966, p. 7.
[7] Spesa per banchi scolastici forniti alla Scuola Media, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 96, 20 luglio 1966.
[8] Legge 28 luglio 1967, n. 641 – Costruzione 4° lotto Scuola Media – Appalto opere murarie e riscaldamento – Approvazione, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 135, 23 giugno 1969.
[9] Legge 28 luglio 1967, n. 641 – Costruzione edificio Scuola Media – 5° lotto – Approvazione perizia variativa e suppletiva, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 143, 23 giugno 1972.
[10] Del Comitato promotore fanno parte: rag. Giuseppe Beatrice, dott. Paolo D’Angelo, geom. Luigi Del Tufo, prof. Lorenzo Di Fabrizio, dott. Antonio Falco, prof. Sabatino Falzarano, prof. Carmine Fucci, prof. Pasquale Ianniello, avv. Cosimo Izzo, dott. Tullio Matriciani, prof. Antonio Mauro, prof. Luigi Meccariello, avv. Pasquale Moscato, avv. Mario Omaggio, prof. Erasmo Petringa, prof. Antonio Pisaniello, avv. Fausto Samela, dott. Domenico Sannino.
[11] A. Pisaniello, Airola ha reso omaggio all’architetto Vanvitelli, “Messaggio d’oggi”, 20 dicembre 1973, p. 2; T. Matriciani, La “Giornata Vanvitellina” di Airola, “Roma”, 22 dicembre 1973, p. 6.
[12] D. Romano, Discorso augurale Scuola Media “L. Vanvitelli”,13 dicembre 1973. Archivio privato Ruggiero – Romano.
AIROLA. Un triste parcheggio
La Piazza di un paese, che si apre in mezzo a stradine che affacciano su piazzette con chiese e palazzi di pregio, rappresenta l’essenza di una comunità e assume un ruolo di palcoscenico della microsocietà.
Ad Airola probabilmente, questo elementare concetto di “Piazza” non è conosciuto, oppure, forse non va più di moda. Ciò che invece va di moda, e anche parecchio, è trasformare una Piazza settecentesca, che ha rappresentato il centro indiscusso della vita politica-amministrativa della città, in un parcheggio.
L’attivazione di percorsi di traffico sperimentali hanno annullato il vero senso di una Piazza, dove ci si incontra, si parla, si cammina e magari si ammirano le bellezze architettoniche sorseggiando un buon caffè o gustando prodotti tipici locali.
Trasformare una piazza che si rispetti in un parcheggio è facilissimo, i parcheggi, quantunque siano uno strumento importantissimo per la funzionalità urbana, andrebbero collocati in aree più adatte e non in una piazza settecentesca che dovrebbe rimanere un luogo d’incontro per i cittadini dove fermarsi, sedersi ai tavoli dei locali e assaporare un’atmosfera d’altri tempi senza auto e senza smog.
La piazza è dunque lo specchio di una città, il simbolo di ciò a cui si tiene di più; tutte sono caratterizzate da un monumento, anche nella nostra Piazza Vincenzo Lombardi al centro troneggia un monumento in ricordo dei caduti di tutte le guerre, che oggi si presenta in uno stato di incuria indicibile con i nomi dei tanti valorosi eroi quasi completamente cancellati dal tempo.
Le piazze sono luogo della memoria da conservare poiché, racchiudono tanti ricordi che non possono essere cancellati con un semplice parcheggio.
AIROLA. LA SCUOLA ELEMENTARE
AIROLA. LA SCUOLA ELEMENTARE
La Scuola Elementare, oltre ad essere un importantissimo fattore di sviluppo sociale, ha sempre rappresentato una fondamentale fase di transizione nella vita di un bambino; tra le opere realizzate in materia di edilizia scolastica dall’Amministrazione Romano, la costruzione della Scuola Elementare Capoluogo, in via Nicola Romano, merita appieno il primo posto.
L’intera progettazione della Scuola fu affidata alla professionalità e alla competenza dell’ing. Lorenzo De Masi; la spesa di 105 milioni di lire, previsti per la costruzione dei primi tre lotti, andarono interamente a carico del Ministero dei Lavori Pubblici e della Cassa per il Mezzogiorno, senza alcun onere per il Comune di Airola[1].
Dal 1957 al 1960 fu costruito il primo lotto dell’Edificio con le aule e la palestra coperta per un importo di 45 milioni; per l’arredamento delle aule già costruite e per la costruzione di un quarto fabbricato, fu approvato il progetto del secondo lotto già finanziato per altri 35 milioni[2].
Alla Ditta Domenico Del Tufo venne conferito l’appalto per l’esecuzione dei lavori di costruzione del 2° lotto di 24 aule[3]; il progetto della seconda fase, prevedeva anche lavori di rivestimento della palestra, dei locali spogliatoio con piastrelle maiolicate colorate, e del refettorio[4].
Intanto, nel 1963, la Giunta Romano aveva già chiesto e ottenuto dal Prefetto:
l’autorizzazione a procedere all’appalto dei lavori per l’impianto di riscaldamento centrale a termosifone, dando così inizio ai lavori del 3° lotto[5], (per il quale furono richiesti altri 25 milioni di lire); la fornitura dell’arredamento delle prime aule scolastiche, nonché il completamento dell’impianto radiotelevisivo e dell’impianto di illuminazione esterna[6]; infine l’autorizzazione a procedere all’appalto dei lavori per la sistemazione esterna dell’edificio scolastico[7].
L’iter burocratico e finanziario fu lungo e impegnativo, per la realizzazione del 4° lotto fu necessario assumere, con la Direzione Generale della Cassa Depositi e Prestiti, un mutuo di lire 18.500.000, da restituire in 35 annualità[8]; i lavori riguardarono l’arredamento della palestra, del refettorio e degli Uffici per la Direzione Didattica; la costruzione di una pensilina di allacciamento dei quattro corpi di fabbrica; la recinzione; la sistemazione dell’area esterna con vialetti asfaltati, marciapiedi, aiuole e rete di fognatura per le acque pluviali.
Nell’ottobre del 1970, i lavori murari dell’intero edificio furono collaudati dall’ing. Ciro Mirante, approvati poi dalla Giunta Comunale[9]; la Scuola che disponeva di 25 ampie e luminose aule, cinque grandi sale, il refettorio con cucina, la palestra coperta, gli uffici per la Direzione Didattica e altri locali di servizio, poteva dirsi finalmente completata.
Ettore
RUGGIERO
[1]Chiarimento mediante manifesto circa pratica svolta per l’area dell’edificio scolastico delle scuole elementari, “Deliberazione Consiglio Comunale Airola”, N. 15, 29 maggio 1963.
[2] D. Romano, Documenti privati, 1960. Archivio privato Ruggiero – Romano.
[3] Lavori di costruzione dell’Edificio Scolastico a 24 aule per la Scuola Elementare 2° Lotto verbale di concordamento di nuovo prezzo, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 7, 17 marzo 1964.
[4] Edificio Scolastico Scuole Elemetari 2° lotto 4° ed ultimo stato di avanzamento, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 5, 17 marzo 1964.
[5] Edificio Scolastico per le Scuole Elementari 3° Lotto licitazione privata per l’impianto di riscaldamento a termosifoni, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 9, 20 marzo 1963.
[6] Edificio Scolastico per le Scuole Elementari – Arredamento di N. 4 Aule – Completamento Impianto radiotelevisivo – Impianto illuminazione esterna, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 27, 8 maggio 1963.
[7] Edificio Scolastico per le Scuole Elementari 3° Lotto. Licitazione privata per la sistemazione esterna ed opere d’arte, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 26, 8 maggio 1963.
[8] Contrattazione mutuo di L. 18.500.000 per costruzione 4° Lotto Edificio Scuola Elementare del Capoluogo, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 95, 20 luglio 1966.
[9] Legge 18 dicembre 1958, n. 1358. Costruzione edificio scuole elementari – 4° Lotto – Approvazione collaudo, “Deliberazione Giunta Comunale Airola”, N. 39, 9 marzo 1971.
STRAORDINARIA SCOPERTA AD AIROLA: RITROVATE LE RELIQUIE DI SANT’ANGELO CARMELITANO CON SAN FESTO, FEDELE E COSTANZO MARTIRI
Martedì 16 luglio 2019, nella splendida cornice della Chiesa della Santissima Annunziata, una grande emozione ha accompagnato la solenne concelebrazione presieduta da S. Ecc. Mons. Domenico Battaglia affiancato dal parroco Don Liberato Maglione e dalle autorità religiose “Passioniste” e “Francescane”.
Una straordinaria scoperta ha contraddistinto la solennità della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, infatti durante la celebrazione ha avuto luogo l’emozionante esposizione al culto di un’urna d’argento a forma di cassa chiusa, contenente alcuni frammenti ossei di Sant’Angelo carmelitano e dei Santi Festo, Fedele e Costanzo martiri, da ritenersi autentici non solo per il cartiglio visibilmente ben conservato e leggibile, applicato su ogni reliquia ma anche perché ne parla Filippo Albini in un documento del 14 novembre 1701.
Queste ossa di Santi sono state ritrovate da Don Liberato Maglione, parroco dei Santi Giorgio e Lorenzo, martiri, in un armadio della sagrestia della Chiesa della Santissima Annunziata.
La scoperta e la deposizione dell’urna, sotto l’altare della Beata Vergine del Monte Carmelo, hanno un’importanza non solo storica e archeologica, ma ancora di più spirituale e religiosa.
Nella stessa serata è stato anche riposizionato, dopo attento restauro, sul quinto altare a sinistra, la Sacra Tavola raffigurante la Madonna del Carmelo con il Bambino adorata da due Santi carmelitani, di un ignoto pittore campano attivo nel secolo XVIII.
E’ stato un rito religioso molto intenso e a tratti emozionante, una serata, quella di ieri che resterà nella storia della Città di Airola e nei cuori dei tanti fedeli che hanno partecipato con devozione alla Santa Messa.
ETTORE RUGGIERO
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