In questi giorni i cittadini di Airola stanno ricevendo, dal Servizio Tesoreria del Comune, la richiesta di pagamento del consumo di acqua potabile con il relativo canone di depurazione degli anni passati. Tuttavia, come è noto, dal 2004 al 2009 i fruitori del servizio idrico, gli ignari cittadini, pagavano regolarmente all’Alto Calore, una quota per la depurazione anche se tale servizio non era attivo. Nel marzo del 2013 il Comune di Airola sottoscrisse un accordo con l’Azienda raggiungendo quella intesa tanto auspicata di restituire ai cittadini il canone idrico di depurazione, indebitamente pagato in passato. Dopo questa prima fase, e ottenuta la cifra dovuta, le quote però non furono automaticamente restituite, come di diritto, agli utenti che le avevano versate, inconsapevoli di un mancato servizio.
Da qui nasce, nell’agosto del 2014, quel famoso grido di battaglia “Riprendiamoci i nostri soldi!”, lanciato dal Movimento Cinque Stelle e dal gruppo consiliare di opposizione, facente capo all’avv. Giuseppe Marsicano che allestirono, lungo Corso G. Montella, un gazebo informativo con lo scopo di fornire indicazioni utili atte ad avviare quella procedura per un concreto rimborso delle quote ingiustamente versate.
Finalmente il 12 ottobre scorso, con la determina n. 18, gli uffici comunali preposti hanno riconosciuto pienamente le somme da restituire ai cittadini, che loro malgrado avevano versato. Proprio in questi giorni gli utenti che ne fecero specifica richiesta stanno ricevendo il rimborso della somma, anche se modesta, indebitamente versata negli anni che vanno dal 2004 al 2009.
Oggi all’arrivo di queste bollette, che si riferiscono agli anni 2010 e 2011, sui social network sembrano tutti confusi in quanto sul frontespizio la dicitura riportata è “Consumo acqua potabile”, invece sul cedolino per il pagamento compare la scritta “Comune di Airola Servizio Tesoreria Canone Depurativo”. Gli utenti confusi da questa comunicazione poco chiara si sono affidati ai social chiedendo delucidazioni e la domanda più ricorrente è stata: “ma il depuratore in quegli anni funzionava?”.
Risposta questa che solo l’Ente comunale può fornire e non certo un gruppo di amici sui social ma evidentemente è stato regolarmente in funzione, visto che ne viene richiesto il pagamento; tra l’altro proprio oggi sul “Sannio Quotidiano”, a firma di Giuseppe Fortunato, arriva la conferma da Palazzo Montevergine che il sistema di depurazione sarebbe entrato in funzione nel 2010.
Alcune volte i social possono ulteriormente creare confusione nel cittadino, con risposte tipo “io so che…” – “mi hanno detto che…”; è quindi opportuno in questi casi tralasciare le voci di corridoio, e attenersi all’ufficialità rivolgendosi direttamente, per ulteriori chiarimenti, al Responsabile del Servizio dell’Ente Comunale.
ETTORE RUGGIERO