Dedicare del tempo alla riflessione sulla condizione dei Beni Culturali potrebbe sembrare un atteggiamento superficiale, soprattutto se si considerano i gravi problemi che attualmente affliggono il territorio di Airola. Tuttavia, è fondamentale mettere in luce il dramma che sta vivendo la chiesa del Carmine e non esitare a porre alcune domande cruciali. È lecito chiedersi, infatti, come sia possibile che il recupero della chiesa sia stato costantemente inserito nei vari programmi elettorali nel corso dei decenni, ma, di fatto, sia sempre stato ignorato e colpevolmente trascurato.
È indispensabile affrontare questa realtà con serietà, poiché la chiesa del Carmine rappresenta un simbolo della nostra comunità e della sua storia.
Non possiamo permettere che un gioiello d’arte come la Chiesa di Santa Maria della Misericordia, comunemente conosciuta come chiesa del Carmine, venga lasciato in balia della suo degrado.
Questa chiesa, situata in via Giacomo Matteotti, si trova al centro di un complesso monastico costruito nel 1608 dai monaci Benedettini di Montevergine. Oggi, nell’ala sud del complesso ha sede la stazione dei Carabinieri, mentre nella parte nord si trovano gli uffici comunali e una scuola professionale. Durante il periodo di massimo splendore, la chiesa era considerata una delle più belle della città di Airola, un vero e proprio simbolo del patrimonio culturale e religioso della nostra comunità.
Indubbiamente, lo stato di degrado disastroso in cui versa l’elegante timpano triangolare della chiesa, insieme al pronao rettangolare ornato da medaglioni affrescati raffiguranti Santi, è estremamente preoccupante. Questa situazione non solo compromette la bellezza architettonica del luogo, ma mette anche a rischio un patrimonio culturale che appartiene a tutta la comunità di Airola.
È fondamentale che l’amministrazione comunale, la chiesa, le associazioni e l’intera cittadinanza riconoscano la necessità e l’urgenza di intervenire per tutelare e preservare ciò che costituisce parte della nostra identità storica e culturale.
So benissimo che non è un compito facile e che le risorse sono scarse. Ma questo non è un alibi per voltarsi dall’altra parte. La salvaguardia di un bene così prezioso non può essere affidata solo a pochi.
Sarebbe ora che ciascuno di noi si assumesse le proprie responsabilità!
Non possiamo più permetterci di restare spettatori passivi. È il momento di agire e promuovere azioni concrete e sostenibili che facciano la differenza.
La bellezza della chiesa del Carmine, con la sua storia e il suo significato, merita di essere protetta e valorizzata per le generazioni future. Solo così potremo garantire che un patrimonio così importante non venga perduto nel tempo.
Ettore RUGGIERO