AIROLA. LA CITTADINANZA ONORARIA A RICCARDO RICCIARDI

ricciardiUna data memorabile per la cittadina di Airola è il 17 ottobre del 1963, quando fu conferita la cittadinanza onoraria al Comm. Riccardo Ricciari[1].

In tale occasione fu ricordato l’altissimo riconoscimento dato dal Presidente della Repubblica all’Editore Riccardo Ricciardi che ad Airola rimase sempre profondamente legato, come a città materna, sommamente ammirando nell’editore Ricciardi l’uomo che, attraverso infaticabili sforzi ed inenarrabili sacrifici fatti di seri e profondi ed accurati studi, seppe, con nuovo e più forte impulso, portare la di già gloriosa editoria napoletana e nazionale ai fasti di cui essa oggi ben degnamente si onora.

Il Consiglio Comunale a voti unanimi conferì al Comm. Ricciardi la cittadinanza onoraria della città di Airola[2]. L’evento diffusamente atteso ed orgogliosamente espresso a mezzo dei rappresentanti del popolo in sede di seduta consiliare, resterà per il futuro vanto dell’attiva e lungimirante opera del consesso comunale della città di Airola.

“Airola  orgogliosa del concittadino Riccardo Ricciardi”, questo era il titolo di un articolo che apparve nella Cronaca di Benevento su “Il Mattino”  di Venerdi 4 ottobre 1963 a p. 7 che riporto per intero:

“Mia zia, inoltrata negli anni e sprovveduta di cose della cultura e dell’arte, mi annunzia a tavola che Riccardo Ricciardi “uscirà” per televisione: il vegliardo riceverà a Roma “un premio importante per via dei suoi libri”. Tutta Airola ha ficcato il naso sul televisore per vedere Ricciardi mentre riceve “Il Libro d’oro”, per essere con lui a Roma in Campidoglio. A guardarlo alla televisione si può dire che aravamo più lieti e manifestamente orgogliosi noi ad Airola che lui a Roma, al momento della cerimonia. Devo dire che è stato sempre vanto per noi giovani di Airola il poter affermare con i colleghi all’Università di essere “compaesani” di Ricciardi. Quante volte non abbiamo sostenuto di essere amici personali? In occasione della morte di Croce, Riccardo Ricciardi fu il primo ad essere intervistato alla televisione. Noi tutti lo facemmo sapere a quanta più gente era possibile avvicinare di essere conoscenti di quel vecchio dal pizzo bianco, tanto amico del grande Croce. Ancora adesso che Ricciardi è stato il protagonista di un avvenimento tanto significativo il nostro orgoglio è esploso. Riccardo Ricciardi ama molto Airola e vi trascorre buona parte dell’estate, nella sua casa a via Ferace. Spesso, nel corso dell’anno, lo vediamo passeggiare per le nostre strade, che gli sono abituali, con l’aria sua propria di “signore”. Se dovessi trattare della figura del “signore” , secondo i canoni di una buona educazione di paese, mi ispirerei a Riccardo Ricciardi; al suo modo di vestire, di salutare gli amici, di portare con sé una grande dignità, al suo modo di stare tra la gente. “Il libro d’oro” consegnatogli dal Presidente della Repubblica Antonio Segni è lo ennesimo riconoscimento per la fecondità dell’opera sua. Per noi che lo conosciamo e gli portiamo affetto esso è motivo di soddisfazione grande e di ammirazione e di stima sempre più crescenti”

Il 10 ottobre del 1965, gli amici del Comm. Ricciardi vollero ulteriormente manifestare un tributo di omaggio nella sede comunale di Airola, con l’offerta di un rinfresco. In tale occasione oltre alla presenza del  Professore Alfredo Zazo,[3] che ha lasciato opere preziose che glorificano Benevento ed il Sannio, vi era anche un giovane Michele Abbate[4] che lo conobbe nell’età dell’adolescenza e ricordò chi era per gli Airolani il caro, il semplice, l’ineffabile don Riccardo. In una parte del suo intervento, Abbate ricorda il raffinato gusto e la rara signorilità di un personaggio incontrato in età adolescenziale:

“…l’antico cappello di antica e prestigiosa marca sempre pronto ad un galante omaggio o al ricambio del saluto di tutti, il pollice agganciato all’ansa del permanente panciotto, l’altra mano indaffarata nella vaga e spesso vana ricerca di uno dei tanti fiammiferi da immolare al refrattario mezzo toscano, l’inamidato solino non sempre nelle strettoie delle asole, le scarpe aguzze di foggia immutabile con le punte tese ad approdi sicuri, il mento appuntito da un breve pizzetto cui forbici assidue prodicano cure sapienti. Ed infine l’armonia dei tratti, la sobrietà del gesto, il nobile profilo di alto dignitario di antica corte regale, quel suo modo spontaneo e modesto, talvolta timido e perplesso ma sempre garbato, cordiale ed incoraggiante, insomma un tutto suo particolare e personale che non poteva e non può non suscitare la più calda e schietta simpatia…”.[5]

Al Comm. Ricciardi fu consegnata quel giorno, dall’Amministrazione Comunale, una medaglia d’oro, realizzata dallo stabilimento Artistico Bertoni di Milano, con incisione dello stemma della città di Airola ed il nome dell’insigne cittadino onorario.

di Ettore Ruggiero

09.08.2015

[1] Riccardo Ricciardi (Napoli, 22 dicembre 1879Napoli, 1 luglio 1973) editore italiano fondatore della casa editrice Riccardo Ricciardi editore.

[2] Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale n. 36 del 17.10.1963 – Oggetto: Conferimento cittadinanza onoraria al Comm. Riccardo Ricciardi

[3] Zazo Alfredo (Benevento, 24.02.1888 – Salerno, 10.01.1987) Avvocato, Storico e Docente di Italiano

[4] Abbate Michele – Magistrato – Deputato, eletto nel 1996, colleggio uninominale 9 di Campania 2, coalizione L’Ulivo

[5] Abbate Michele – don Riccardo Ricciardi – Parole pronunziate nella Sede comunale di Airola per la cittadinanza onoraria conferita a Riccardo Ricciardi il 10 ottobre 1965 – Edizione di 150 esemplari offerta da “L’Arte Tipografica” a Riccardo RIcciardi – Napoli 22.12.1965 – p. 3-4

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