IL PALAZZO MONTEVERGINE DI AIROLA

Il complesso monastico fu edificato nel 1608 dai monaci Benedettini di Montevergine. Il prospetto principale della struttura è di chiaro stile neoclassico.

Prima della costruzione del nuovo edificio i religiosi, presenti ad Airola sin dal 1363, risiedevano nel monastero di Santa Maria dell’Ariella, ubicato sulla collina di Monteoliveto.

Nel 1608 i Padri Verginiani lasciarono l’antico Monastero, situata sotto il castello, e si stabilirono sul suolo occupato dal palazzo dei signori De Luca, lungo l’attuale Corso Giacomo Matteotti. In seguito annesso al palazzo De Luca i Padri Verginiani edificarono il monastero ed in mezzo ad esso la chiesa.

Il Monastero dei Verginiani, nato per ospitare la comunità dei religiosi, si sviluppa su due ali con al centro una chiesa dedicata a Santa Maria della Misericordia, detta comunemente del Carmine.

Ai lati dell’ingresso che immette nel portico della chiesa vi sono due nicchie che ospitano due statue in marmo, datate 1765, raffiguranti:

San Benedetto da Norcia (fondatore dei Monaci Benedettini; Norcia, 480 circa – monastero di Montecassino, 21 marzo 547 circa), monaco e santo italiano, fondatore dell’ordine dei Benedettini. Corvo imperiale;

San Guglielmo da Vercelli (fondatore dei Verginiani; Vercelli, 1085Goleto, 25 giugno 1142). Tra il 1118 ed il 1124 gli sarebbe apparsa la Madonna, che gli avrebbe chiesto l’erezione del Santuario di Montevergine. Nel 1119 fondò il monastero degli eremiti di Montevergine, da cui ebbe origine la congregazione Verginiana dell’Ordine di San Benedetto. San Guglielmo è raffigurato con un lupo accovacciato ai piedi, in ricordo di un prodigio che attribuitoli dalla tradizione: quando viveva eremita sui monti irpini, l’asino che era il suo prezioso mezzo di trasporto fu sbranato da un lupo, che Guglielmo addomesticò e usò come animale da soma.

L’ingresso della Chiesa è preceduto da un vestibolo ad archi decorato da medaglioni raffiguranti santi dell’ordine monastico. Dal vestibolo si accede alla chiesa che, nel periodo di massimo splendore, era una delle più belle di Airola. La Chiesa è di forma rettangolare in muratura di tufo; solaio con volta semicilindrica nella navata centrale e con volte a botte nelle navate laterali e copertura a doppia falda con tegole in laterizio.

La chiesa a forma rettangolare con tre navate e otto altari era ricca di stucchi e con un altare maggiore in marmo, sovrastato da una nicchia con la statua della Madonna del Carmelo. I bracci perimetrali, racchiudono un chiostro delimitato da porticati massicci, con al centro un pozzo, ora otturato.

Dopo la soppressione monastica del 1809, con un decreto di Gioacchino Murat che soppresse questa congregazione Benedettina, i Verginiani che vi abitavano furono costretti a lasciare la chiesa e il monastero e si ritirarono nella casa madre nel Monastero di Montevergine.

Nel 1820, con Decreto del 13 marzo, dietro domanda degli Amministratori della Chiesa A.G.P., per ingrandire l’ospedale civile, chiesero a S.M. la proprietà del Monastero e della chiesa, la quale con il predetto decreto passò in proprietà del Comune.

L’ala sud del monastero oggi ospita la stazione dei carabinieri, mentre nel lato nord hanno sede gli Uffici Comunali la Protezione Civile e la Pro Loco cittadina.

All’ingresso principale del Municipio, sul corso Giacomo Matteotti, è visibile uno stemma di marmo scolpito. Stemma: il campo pieno dello scudo ancile è dominato dalla sagoma di una torre a due palchi finestrati coperti con una cupola. Due snelli cartucci si arrotolano nella parte inferiore. In alto una corona di conte con fogliame stilizzato.

Ettore RUGGIERO

BIBLIOGRAFIA

Bartolini Domenico, Viaggio da Napoli alle Forche Caudine ed a Benevento e di ritorno a Caserta, ed a Monte-Casino, Napoli, Stamperia Francese 1827.

Montella Giuseppe, Cenno storico e topografico dell’antica e moderna Airola sita nella valle caudina, 1848.

P. Filippo della S. Famiglia C. P., Monografia della chiesa e del ritiro dei PP. Passionisti in Airola (BN), Napoli, 1966.

Napolitano Vincenzo, Nuova guida storica di Airola, Benevento, ed. Il Nostro Cammino, 1987.

Caporuuscio Raffaele, La terra e i Casali di Airola beneventana, Napoli, ed. Flavio Pagano, 1988.

Scanzano P., Il faro della valle caudina, Napoli, LER Napoli Roma, 1988.

Di Fabrizio Lorenzo, L’Arme e il gonfalone della città di Airola, 2001.

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