Pasquale Maglione, neoeletto 5 Stelle, è il giovane parlamentare di Airola della diciottesima legislatura della Repubblica italiana, eletto nella Circoscrizione Campania 2 collegio plurinominale Campania 2 – 01, proclamato il 19 marzo 2018.
Nato a Benevento il 6 febbraio 1978 è da sempre attivo nel mondo dell’associazionismo e in quello politico.
Laureato in Scienze Ambientali con un Dottorato di ricerca in Scienze Geodetiche e Topografiche, si occupa di ricerca all’Università e insegna materie scientifiche negli istituti superiori.
Avvicinato dai nostri microfoni l’on. Maglione, giovane affabile, dimostra da subito di averele idee chiare ed una lucida determinazione politica.
Da quanti anni milita nel M5S?
Si è partiti con l’esperienza delle liste civiche e si è arrivati, nel 2009, alla fondazione del Movimento 5 Stelle. Due anni dopo ad Airola la formazione dell’unica lista certificata in provincia di Benevento. Non ne feci parte ufficialmente ma collaborai a tutti gli aspetti della campagna elettorale. Il risultato ottenuto, contestualizzato alle percentuali dell’epoca, fu lusinghiero: 3,97%, basti considerare che a Napoli e a Salerno il Movimento andò poco sopra l’1%. Poi sono venute le politiche del 2013 e le europee del 2014 che seguii da attivista.
Quando il suo primo impegno ufficiale tra le fila del movimento di Beppe Grillo?
Le regionali del 2015 dove fui candidato nel collegio di Benevento insieme a Francesca Maio. Anche in questo caso riportammo il miglior risultato a livello regionale con oltre il 20%. Venendo ai giorni nostri c’è il boom elettorale dello scorso 4 marzo che ha visto eletti 4 parlamentari del Movimento 5 Stelle nel Sannio: io e Angela Ianaro alla Camera e Danila De Lucia e Sabrina Ricciardi al Senato.
La sua elezione è stata alquanto tormentata, come è andata realmente?
L’attribuzione del quarto seggio al M5S per il Collegio Benevento – Avellino della Camera, come tutti sanno, ha seguito dinamiche alquanto ballerine: la prima attribuzione è stata persa in seguito al ricalcolo nazionale. Si è dovuto aspettare la nuova attribuzione dei seggi conseguiti in eccesso tra Campania e Sicilia per vantare il quarto parlamentare del Movimento in provincia di Benevento. La mia elezione non era scontata e la certezza è arrivata solo il giorno della proclamazione definitiva. Quindi sono stato catapultato improvvisamente a Roma nell’aula di Montecitorio investito da un comprensibile stordimento misto ad una profonda gioia.
E quali emozioni ha provato?
L’ingresso nella Camera dei Deputati insieme alla delegazione campana è stato un momento di profonda emozione che ricorderò per tutta la vita ma al contempo ho avvertito anche un grande carico di responsabilità per il ruolo assegnatomi. Il mio primo impegno nell’aula di Montecitorio è stato l’elezione del Presidente della Camera: eleggere a tale ruolo un parlamentare del Movimento 5 Stelle è stato un avvenimento storico per tutti noi e sono fiero di esserne stato parte attiva. Scrivere il nome di Roberto Fico sulla scheda ha significato la certificazione definitiva del grandissimo risultato ottenuto dopo l’immane lavoro svolto in questi anni dagli attivisti e i portavoce sul territorio.
Di quale Commissione parlamentare ha chiesto di far parte?
All’atto della istituzione formale delle commissioni parlamentari permanenti io aderirò alla 13ma “Agricoltura”. Quindi mi occuperò principalmente dei problemi afferenti alla stessa, a mio avviso di primaria importanza per il nostro tessuto economico.
E quali altri campi prediligerà?
Seguirò, insieme alle mie colleghe, il problema dei trasporti e consequenzialmente quello delle infrastrutture. Importante accendere, così come stiamo già facendo, un riflettore sul depauperamento dei servizi sanitari pubblici sul territorio. Poi c’è la mancanza di lavoro frutto di una politica industriale avulsa dalle specificità del territorio e utile solo ad incassare gli aiuti dello stato senza una reale ricaduta occupazionale. Puntare sulla tutela dell’ambiente e del paesaggio per difendersi dall’aggressione della Giunta De Luca che ha deciso di creare una nuova terra dei fuochi nel Sannio.
Lei, quale espressione del territorio caudino, di cosa si interesserà?
Quanto appena detto, calandolo nella realtà caudina, non può prescindere, ad esempio, dall’ammodernamento della ferrovia BN-NA o dal completamento della fondovalle Isclero piuttosto che dalla difesa e valorizzazione del presidio ospedaliero di Sant’Agata de’ Goti. In sintesi, la provincia di Benevento è vittima, negli ultimi decenni, di una strategia politica che ha avuto come unico risultato: l’impoverimento delle nostre aree con conseguente spopolamento giovanile; l’isolamento infrastrutturale e quindi l’impossibilità di produrre ricchezza; la costante aggressione del territorio con derivante crescita dell’incidenza tumorale. Insomma c’è da rimettere in piedi una provincia che anni di disinteresse hanno devastato in ogni suo aspetto.
E agli avversari cosa dice?
C’è una cosa che mi fa sorridere, ma al tempo stesso indignare: in questi giorni, gli stessi personaggi che hanno determinato il disastro appena descritto si propongono come la soluzione attraverso una sovraesposizione mediatica imbarazzate. A queste persone chiederei, con garbo, di tacere perché hanno avuto l’occasione di cambiare le cose e sistematicamente le hanno solo peggiorate.
ETTORE RUGGIERO
Estratto da Realtà Sannita – Quindicinale d’Informazione e Discussione n. 8 – 1 – 15 maggio 2018, p. 2