TESORI NASCOSTI. LA “CROCIFISSIONE” DI SIMONE FORGIONE DI AIROLA NELLA CHIESA DI SAN NICOLA MAGNO A LUZZANO

DSCF5187 - CopiaTalvolta accade di imbattersi in opere che rievocano forte familiarità, questo è il caso di un quadro raffigurante la “Crocifissione” datato 1917 e firmato dal pittore Simone Forgione di Airola, che ho ammirato nel mese di agosto, durante i solenni festeggiamenti in Onore di Sant’Antonio di Padova, nella Chiesa di San Nicola Magno alla frazione Luzzano di Moiano.

Trovandomi di fronte al quadro, immediatamente mi vennero alla mente le parole di mia nonna  Carmela che mi  diceva che Simone, il fratello, era un grande decoratore e artista, uomo di gusto e cultura, legato moltissimo alla Madonna Addolorata, venerata nel Santuario omonimo ad Airola sulla collina di Monteoliveto. Combattente della grande guerra (1915 – 1918), Forgione chiese  aiuto alla Vergine Addolorata di Airola, facendo voto di formare un Comitato promotore per i festeggiamenti in onore della Madonna e nel gennaio del 1921, ritornato dal conflitto, istituì l’Associazione; tuttavia si ricorda una festa religiosa popolare ad Airola già 1917, ma documenti ufficiali non sono stati reperiti.

La “Crocifissione” di Forgione, durante i lavori di ristrutturazione iniziati nel 2006 della Chiesa di San Nicola Magno risalente al XVIII secolo, a cui parteciparono gli stessi abitanti della frazione in qualità di volontari, fu trasferita dalla Cappella della Confraternita dell’Immacolata e Purgatorio istituita nel 1706, all’ex asilo comunale delle Suore, struttura che un tempo veniva utilizzata dai pellegrini che raggiungevano la frazione di Luzzano. Terminati i lavori l’opera fu risistemata nel luogo originario.

Il dipinto eseguito ad olio su una sorta di tela, che nel tempo si è arricciata come un lenzuolo, fu immediatamente sottoposto ad una serie di interventi di restauro ad opera dell’artista locale Raffaele Massaro in collaborazione col restauratore Francesco della Volpe quali: stiratura, pulizia, recupero dei pigmenti ma soprattutto di rintelaiatura, una operazione che permise di sostituire il vecchio telaio con uno nuovo. Si scoprì allora, che l’autore aveva utilizzato come telaio tre pezzi non continui di una scenografia, raffiguranti l’eruzione del Vesuvio a cui appose una grande scritta in alto a destra che porta la seguente dicitura: “Fatto questo quadro nel 1916. Il pittore Simone Forgione di Airola”; probabilmente, vista la dimensione della scrittura e il suo posizionamento, la data 1916 potrebbe risalire all’inizio dei lavori della tela raffigurante la “Crocifissione” realizzata a “Devozione di Antonio Oropallo A. D. 1917”.

Nella “Crocifissione” di Forgione vi è uno sviluppo narrativo tutto concentrato in un luogo ben preciso, la collina fuori dalle mura di Gerusalemme, il Monte Calvario, in cui Gesù viene crocifisso insieme ai due ladroni e colpito con una lancia al costato dal centurione Longino, comandante dell’esecuzione, che compare su di un cavallo alla sua sinistra. Il pittore raffigura, intorno alla Croce, il gruppo compatto formato da Maria in piedi, che fissa, a mani giunte, il volto sofferente del figlio; da Giovanni, che sorregge delicatamente Gesù con il braccio sinistro, meditando sul mistero della morte; e dalla Maddalena che pare abbracciare i piedi di Gesù con dolorosa tenerezza. Alla base della croce compare un teschio che rimanda all’etimologia del nome ebraico del colle, Golgota, che significa “teschio”.

L’opera di Forgione oltre ad essere molto significativa dal punto di vista iconografico ed artistico,  evidenzia una forte religiosità dell’autore che è riuscito, attraverso tale committenza, a sottolineare l’umanità sofferente di Gesù e a favorire ai tanti fedeli, della comunità di Luzzano e non solo, il senso profondo della Crocifissione nel mondo cristiano.

ETTORE RUGGIERO

Estratto da: “Il Sannio Quotidiano” del 6 ottobre 2015, p.11

 

 

 

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