Lasciamo per un attimo il tempo presente per tornare al passato e avventurarci nella meravigliosa impresa di recuperare la memoria di un Circolo in cui un tempo si riuniva l’”intellighentia airolana”.
Il Circolo Caudino, oggi situato lungo il corso Montella nel palazzo Schettini, dalla sua fondazione ha sempre utilizzato locali in Piazza Vincenzo Lombardi o Piazza San Giorgio o meglio dell’Unione, luogo in cui un tempo si ergeva la chiesa arcipretale intitolata a San Giorgio Martire, patrono della cittadina di Airola.
Per secoli la Piazza settecentesca intitolata a Vincenzo Lombardi ha rappresentato il centro indiscusso della vita politica-amministrativa della città e oggi invece, dopo l’abbattimento sconsiderato della Chiesa, subito dopo il terremoto del 23 novembre del 1980, si presenta con un aspetto del tutto recente, rispetto al secolo scorso e un po’ anonima, ma è ancora possibile apprezzare i palazzi che ospitarono un tempo il Circolo Caudino.
Il Circolo fu fondato nel 1870 dagli ufficiali che comandavano le truppe mandate dal neo stato italiano a reprimere il brigantaggio, e il suo nome di origine era “Circolo dell’Unione” fondato appunto subito dopo l’Unità d’Italia, dove i professionisti locali dettarono, per anni, le regole della politica cittadina[1].
I soci del Circolo dell’Unione o meglio Circolo Pro Airola, subito dopo le elezioni amministrative del 1910, in cui parteciparono due liste, una capeggiata dal sindaco uscente Giuseppe Montella e l’altra da Vincenzo Lombardi, furono testimoni di un delitto e di un ferimento avvenuti per banali motivi. L’otto settembre del 1910 il professore di disegno Umberto del Guerra, mentre rientrava a casa, nei pressi del circolo fu gravemente offeso per la zoppia e selvaggiamente picchiato dai sostenitori di Lombardi, il del Guerra non si scompose, andò a casa e ritornato in prossimità del Circolo, tirò fuori da una tasca una rivoltella uccidendo Ernesto Lombardi, maresciallo dei RR Carabinieri a riposo e ferendo il marchese Roberto Pappalardo. Avrebbe sicuramente fatto una strage se non fosse tempestivamente intervenuto il sig. Luigi Del Tufo che riuscì a disarmarlo e a renderlo inoffensivo fino al sopraggiungere dei locali carabinieri[2]. L’atto coraggioso compiuto dal nostro concittadino Luigi Del Tufo fu premiato, dalla Rappresentanza Civica di Airola, con una medaglia di bronzo il 3 luglio del 1911.
Il Circolo ubicato nella sua sede storica al pian terreno del palazzetto D’Agostino, nel lungo e nefasto periodo fascista cambiò denominazione in “ Casa del Fascio” riuscendo a mantenere un ruolo di primo piano nella vita sociale del paese organizzando frequentemente, nel piazzale antistante la sua sede, manifestazioni e aggregazioni tipiche del regime totalitario fascista.
Passato il lungo e travagliato periodo dittatoriale mussoliniano, il circolo acquisisce la denominazione di “Circolo Caudino” e oggi grazie ai ricordi del Preside Giorgio Maglione è possibile immaginare la vita vissuta intorno a quel luogo di ritrovo negli anni ‘50: “[…Era il centro indiscusso della vita di Airola e la micro borghesia del paese e noi giovani passavamo buona parte della giornata nei suoi locali dove prevalentemente non si faceva altro che giocare a carte, al bigliardo ed anche a dama; quei pochi che non avevano l’abitudine di giocare erano oppressi da una noia mortale del piccolo paese, che noi giovani tentavamo di superare organizzando degli scherzi, a volte feroci, e “papielli” per le matricole universitarie…][3].
Negli anni a seguire si assistette ad una accresciuta frequentazione di ritrovi giovanili, come i bar, che, gradatamente, andarono ad articolare la loro proposta offrendo spazi per altre attività ricreative: ascolto di musica, giochi di abilità (biliardo, biliardino, ping-pong, flipper), giochi di intrattenimento (come le carte o il “gioco del tocco”[4]) dando vita alla cultura del bar, con delle proprie coordinate di costume[5].
Tuttavia il Circolo Caudino si distingueva, per la sua frequentazione di professionisti, dai bar presenti in paese quali il “bar Rivetti” a Corso Montella; il “bar Napoli” in Via Roma; il “bar Falco”a (Piazza Vittoria) e il “bar Napoletano” o “Circolo Dopolavoro” situato a Via Roma.
I soci del Circolo Caudino, mantenendo salda la loro tradizione, continuano a riunirsi in un appartamento del Palazzo Schettini che si affaccia sul principale corso Montella, divenuto indubbiamente il centro vitale della cittadina, lasciando in penombra Piazza Vincenzo Lombardi, un tempo centro focale della vita sociale di Airola, dove oggi troneggiano due Monumenti che poco hanno in comune: una Meridiana, in ricordo dei caduti di tutte le guerre, i cui nomi sono stati quasi completamente cancellati dall’incuria e un monumento equestre di moderna realizzazione ma di fattezze michelangiolesche che raffigura il Patrono della cittadina San Giorgio Martire che sconfigge il drago.
ETTORE RUGGIERO
16.08.2015
[1] G. RIVETTI, I Carabinieri della Stazione di Airola: 150 anni di storia, Pro Loco Airola (ed.) 2011, p. 37.
[2] R. CAPORUSCIO, Il Collegio elettorale uninominale di Airola (BN) e i suoi Deputati al Parlamento Nazionale VIII – XIV Legislatura 1861 – 1882, Grafica 3, Luzzano di Moiano (BN) 1997, p.41; G. RIVETTI, op. cit., pp. 37 – 39.
[3] G. MAGLIONE, Piccola Airola di Cinquant’anni fa – Una sfida a duello, in Airola Caudinae Vallis, rivista quadrimestrale di storia locale della Pro Loco di Airola, Anno III – N. 3 (7), Rotondi AAV) 2009, p. 51.
[4] Nato durante il secolo XVIII nelle taverne del Regno delle Due Sicilie.
[5] E. CIOFFI, Cambia la musica nell’Italia che decolla – Società, giovani e sound dagli anni ’50 al ’68, Pironhti (Ed.) 2010, p. 192.